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24 Giugno 2017

Padri&Figli: a Taormina quattro grandi chef a confronto sul passaggio di testimone (anche in cucina)

di Fernanda Roggero

Di solito i premi si consegnano l’ultimo giorno. Alla fine di un festival coronano un programma su cui per mesi teste e cuori dei promotori hanno lavorato per trovare la perfetta armonia. Al Taobuk, il Taormina Book Festival arrivato alla VII edizione, è tutto il contrario. I premi sono la festa iniziale, il benvenuto di una quattro giorni all’insegna del buon leggere, del buon vedere e del buon mangiare.

Sul palco, a ricevere il premio per l’Eccellenza letteraria, una delle penne più intense degli ultimi cinquant’anni, capace di raccontare nelle trame dell’anima e delle passioni i tormenti di una terra che forse non troverà mai pace. È l’israeliano Abraham Yehoshua, che riceverà il riconoscimento in compagnia del collega italiano Domenico Starnone, del regista Gianni Amelio, degli attori Luigi Lo Cascio e Christian De Sica, del magistrato Nicola Gratteri, premiato per l’impegno civile.

Da domani una girandola di incontri e appuntamenti e una bella mostra fotografica con gli scatti di Inge Feltrinelli e Albertina Bollati. Il tema del festival ideato da Antonella Ferrara e promosso dalla Regione quest’anno è Padri e Figli, la trasmissione di esperienze e saperi, l’evoluzione e il necessario distacco dai padri per correre la propria corsa. Si rifletterà, si discuterà (del passaggio di testimone, del gesto di Abramo, del Mediterraneo melting pot di popoli e culture, dell’urgenza della memoria, di vecchi e giovani) e si sorriderà (lunedì sera con Luciana Littizzetto).

Si parlerà tanto anche di cibo, nella sezione Fud Hub, con quattro protagonisti dell’alta cucina italiana: Carlo Cracco, Niko Romito, Heinz Beck e Ciccio Sultano. Cosa significa oggi cucinare? Che valore diamo al cibo? Che trasmissione di memoria e conoscenza c’è dietro a un piatto? Quanto può e deve spingersi la sperimentazione?

Conversazioni a tutto campo – ad ingresso libero – che ricondurranno comunque al tema del festival, la relazione tra Padri e Figli, allievi e mentori. Si inizia domani con Carlo Cracco (“Ricevere e trasmettere”), si prosegue lunedì con Heinz Beck (“Contaminazioni virtuose”) e Niko Romito (“Oltre i fornelli” ) per concludere mercoledì 28 con un protagonista della cucina dell’isola, Ciccio Sultano (“Tradizione e Innovazione”).

Per scoprire, o riscoprire, la ricchezza e il valore della tradizione, il dialogo tra ingredienti poveri e alta cucina, l’importanza di una sostenibilità dell’intera filiera che sia anche economica, l’ingresso prepotente della tecnologia nella preparazione dei cibi, in un rapporto tra passato e presente, in cui tradizione e innovazione si fondono in perfetta sintonia.

Oltre a questi incontri, una serie di cene, a partire da quella inaugurale il 24 giugno, a due passi dal Teatro antico, presso il Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina – dove l’executive chef Roberto Toro accompagnerà gli ospiti in un viaggio del gusto alla riscoperta delle radici gastronomiche dell’isola.

Nei giorni successivi altri quattro appuntamenti golosi, i cui titoli si ispirano alle stelle e costellazioni più brillanti (Andromeda, Diadema, Cassiopea e Mira). Di concerto con i resident chef di NH Collection Taormina, Villa Mon Repos, Excelsior Palace Hotel, Ristorante La Baronessa – i migliori giovani chef siciliani – Gerlando Cappello, Francesco Mineo, Gioacchino Gaglio, Ludovico De Vivo, Andrea Romè -saranno i protagonisti delle serate gastronomiche del festival.

 

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